La protagonista della vicenda è un'alpinista americana ventiquattrenne di nome Jessica Bruinsma.
Il 16 giugno non si avevano più notizie di lei. Durante un'escursione, la ragazza era scivolata su una roccia resa viscida dal maltempo e si era fatta un volo di circa 5 metri, con conseguente lussazione di una spalla e un taglio profondo ad una gamba.
La ragazza non si è data per vinta e nonostante il dolore e il freddo, ha pensato di usare il suo reggiseno per chiedere aiuto.
Ha agganciato il reggiseno a un cavo del sistema che viene utilizzato per spostare il legname in montagna. Quando il meccanismo di trasporto dei tronchi si è rimesso in moto, quasi 3 giorni dopo, i boscaioli, che ormai sapevano della scomparsa della giovane, hanno notato stupefatti il reggiseno e hanno subito chiamato la polizia. L'elicottero dei soccorsi ha seguito il cavo e poco dopo ha trovato Jessica, che faceva gesti con l'unico braccio sano.
Jessica se l'è cavata con un forte spavento e delle ferite guaribili in breve tempo, che potrebbero anche permetterle di partecipare ad una maratona negli States, per la quale si stava allenando proprio durante l'escursione.
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